Lago Fanaco: trekking facile in Sicilia

Il lago Fanaco, realizzato tra il 1951 ed il 1953 mediante lo sbarramento del fiume Platani, è posto nella zona sud di un’ampia vallata, al centro di un’immensa concavità naturale. Incastonato tra due lunghe catene di montagne che si rincorrono parallelamente, il lago è lungo 3,5 km e largo 1 km nel suo punto di maggiore ampiezza. La diga raccoglie le acque delle montagne Serra Leone, Pizzo Stagnataro, Gemini, e Pizzo Lupo e la sua realizzazione ha modificato nel tempo il microclima dell’area rendendolo più dolce e migliorandone anche il paesaggio. Scopriamo questa zona davvero poco turistica della Sicilia ma molto, molto affascinante.




Lago Fanaco




Il Lago

Il Lago di Fenaco è una vasta conca circondata dalle montagne che raccoglie le acque del Fiume Platani le acque di Pizzo Stagnataro e di Serra Leone. Utilizzato per la pesca sportiva, l’invaso ospita Carpa, Persico Reale, Persico trota, Anguilla e Trota. Oggi il Fanaco è anche meta di numerose specie di uccelli migratori, soprattutto Pavoncelle, Gabbiani reali, Anatre, Aironi e Tuffetti. E’ quindi una destinazione perfetta per gli amanti del bird watching e della vita all’aria aperta in generale.

 

L’itinerario

Si tratta di un percorso davvero suggestivo e modulabile sulle esigenze di tutti. Un itinerario nel bosco di Refalzafi, o sulle alture del Lago Fanaco, tra Castronovo di Sicilia e Santo Stefano Quisquina, vi lascerà in ogni caso senza parole. Soprattutto al tramonto o all’alba! Ci troviamo nell'area del Parco dei Monti Sicani e nel fitto Bosco di Refalzafi, prospera una ricchissima vegetazione di Lecci, Roverelle, Pioppi, Pini, Cipressi, Frassini ed Euphorbia. Alle pendici del bosco troviamo a sovrastare la vallata il Lago Fanaco meta di numerose specie dell'ornitofauna migratoria.



Castronovo di Sicilia

A due passi dallo scorrimento veloce PA-AG, troviamo questa cittadina millenaria ricca di tradizione, storia e cultura antica. Castronovo di Sicilia è un piccolo borgo situato ai piedi dell'altopiano del Kassar, al confine tra la provincia di Agrigento e quella di Palermo. Il magnifico panorama che si gode dalla parte elevata, il clima mite ed alcuni siti archeologici rendono la cittadina molto apprezzata dai visitatori in qualsiasi periodo dell'anno. Nella zona è possibile acquistare direttamente dai produttori eccezionali formaggi pecorini.

 



Teatro Andromeda




L'antico casale di Santo Stefano di Melia

Nel territorio di Castronovo di Sicilia, lungo la provinciale che porta al lago Fanàco, prima di intraprendere la strada forestale che porta su Pizzo Stagnataro, non si può fare a meno di notare un antico casale conosciuto come Masseria di Melia. In realtà si tratta  di quello che resta di un antico complesso monastico “Basiliano”. Il complesso monumentale, a prima vista,  si presenta compatto, di forma rettangolare con un  arco che immette in un grande baglio e ricorda  le antiche fortificazioni rurali. La fabbrica è ancora in buone condizioni ma il complesso è quasi del tutto abbandonato. Il baglio conserva l’acciottolato medievale ed al centro di esso una bella fontana  con vasca ottagonale. Il monastero fu punto di riferimento per tanti nuclei familiari che vivevano vicino ad esso e lo dimostra il fatto che il Re Pietro durante la guerra del Vespro chiese aiuto al monastero per avere uomini  e mezzi  logistici. La struttura originaria è stata rimaneggiata diverse volte, fino ad assumere l’aspetto attuale di una vecchia masseria. Di stile bizantino sono ancora rinvenibili tratti della pavimentazione del baglio e la bella fontana ottagonale.



Santo Stefano Quisquina

Un eremo antico ed un teatro d’arte sotto la protezione di Santa Rosalia. Sotto re Ruggero II, questo borgo faceva parte del feudo dei Sinibaldi, signori del Monte delle Rose, poi passò ai Larcan e ai Ventimiglia; soltanto nel 1863 assunse il nome attuale. La devozione a santa Rosalia è nata anche tra queste pietre: fu infatti nella grotta poco lontana da questo borgo che la vergine patrona di Palermo si ritirò in eremitaggio per 12 lunghi anni, come recita anche un’epigrafe scalfita nella roccia. Oggi la grotta fa parte dell’eremo della Quisquina. Nel 2015 è stato inaugurato l’Itinerarium Rosaliae, un sentiero di 160 chilometri che collega i due santuari legati alla santa. Altro meraviglioso luogo da non perdere è il Teatro Andromeda, suggestivo al tramonto,  nato da un meraviglioso e folle progetto di Lorenzo Reina.

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I nostri consigli:

  • Cosa mettere in valigia: cappello ed occhiali da sole
  • Libro da leggere: Santa Rosalia tra terra e cielo: storia, rituali, linguaggi di un culto barocco di Sara Cabibbo
  • Periodo consigliato: Primavera, Estate, Autunno
  • Viaggio da fare: in coppia o da soli
  • Aforisma: La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi. (Roberto Gervaso)

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