Nord Italia: quattro luoghi del mistero tra realtà e leggende

Un viaggio tra mito e realtà, tra ponti e tesori dall’oscuro passato alla scoperta di luoghi misteriosi ed incredibili, piccoli e grandi gioielli di questo nostro ricco ed affascinante Paese che non smette di meravigliarci.



LOMBARDIA - Savogno, il paese fantasma

Savogno si incontra lungo l’antica via di comunicazione tra Coira, capitale delle Tre Leghe Grigie, le valli del Reno superiore e l’Italia. Si trova in provincia di Sondrio, circa un paio d’ore di viaggio da Milano, e tra le sue mura cela una terribile storia. Nel Seicento, ai tempi della Peste, i suoi abitanti distrussero il ponte che li collegava al vicino borgo di Dasile, colpito dall’epidemia. La peste sterminò gli abitanti di Dasile risparmiando solo due giovani, inviati sulla vicina alpe Corbia proprio per garantirne la sopravvivenza. Questi, scoperta la distruzione del ponte decisero di punire gli abitanti di Savogno per il loro egoismo e lanciarono la carcassa di un gatto nero appestato in città. L’epidemia dilagò rapidamente e la terribile vendetta divise per secoli le due comunità che si riconciliarono parzialmente solo due secoli dopo. Savogno è poi stata abbandonata alla fine degli anni Sessanta ed oggi è un affascinante borghetto fantasma raggiungibile esclusivamente a piedi. Per raggiungerla lascia l’auto ai piedi delle cascate dell’Acquafraggia, nei pressi di Borgonuovo di Piuro, ed imbocca il sentiero che si addentra nel bosco. Attraverso questa mulattiera si raggiunge una località conosciuta come Stalle di Savogno, dove troverai una caratteristica fontana composta da tre vasche ricavate da massi ed un grande edificio in pietra al cui interno c’è un bellissimo torchio settecentesco. La mulattiera sale giungendo al borghetto dove troverai la chiesa dedicata ai santi Antonio e Bernardino, il campanile ed uno splendido panorama sulla vallata sottostante.

A Savogno, oggi, non c’è quasi più nessuno ma lungo la strada per Savogno c’è un rifugio dove potrete assaggiare numerosi piatti tipici.



Savogno



FRIULI: Il tesoro di Codroipo

Nel Museo Civico di Udine troverete le centonove monete del Trecento ritrovate accidentalmente proprio qui, a Codroipo, in provincia di Udine. Il fortunato ritrovamento è avvenuto nel in occasione della demolizione di un edificio antico posto in Piazza Garibaldi. Cosa ci facessero in quella casa è ancora un mistero. Secondo gli studiosi le monete d’argento, in gran parte coniate sotto il patriarca Niccolò di Lussemburgo, furono nascoste a Codroipo intorno al 1360 da un mercante di passaggio. Un piccolo segreto custodito per secoli e raccontato nel Museo archeologico che espone reperti ed oggetti dalla Preistoria al Rinascimento, provenienti da scavi effettuati in tutto il territorio del Medio Friuli.

Codroipo, che per i Romani era Quadrivium, riserva ai viaggiatori altre sorprese. Dal bellissimo Parco delle Risorgive sul quale si affacciano ben quattro mulini alle ville storiche. Come Villa Manin di Passariano, dove Napoleone siglò il trattato di Campoformio nel 1797, decretando la cessione di Venezia all’Austria.




LIGURIA: Il Castello della Pietra e il Ponte del Diavolo

Fino al XIII secolo era complesso raggiungere questo eccezionale castello incastonato fra due scenografici torrioni di roccia posto lungo l’antica Via del Sale. Un giorno il Diavolo si offrì di costruire un ponte in pietra in cambio della prima anima che lo avrebbe attraversato. Nessuno osò attraversare il ponte finché il furbo Giovanni, detto Zan, fece rotolare sul ponte una piccola forma di formaggio facendola inseguire dal suo cagnolino. Grazie allo stratagemma Zan riuscì a beffare il Diavolo e divenne ricco e famoso. Il ponte prese il suo nome e finalmente la gente poté utilizzarlo. Gli storici sostengono invece che il ponte sia stato fatto costruire da Giovanni Malaspina (detto Zan) nel Duecento. Dell’imponente fortificazione che lo domina non si sa invece nulla ma il primo documento che ne attesta l’esistenza è datato 1252. Il Castello di Pietra fu probabilmente costruito intorno all’anno Mille: oggi è aperto al pubblico anche se è raggiungibile solo a piedi percorrendo il sentiero che parte dalla provinciale che collega Isola del Cantone con Vobbia.



Lago di Resia




TRENTINO: Il lago di Resia ed il campanile sommerso

La storia di questo luogo è ancora una ferita aperta nel cuore della gente della Val Venosta. Il campanile sommerso appartiene ad una chiesa del Trecento sommersa insieme alle case del paese di Curon, da un bacino artificiale costruito per la produzione di energia elettrica. Una storia drammatica che nel 1950 ha cancellato la storia e la vita di più di cento famiglie. Oggi è uno dei monumenti più visitati e fotografati della Regione e si racconta che, a volte, le campane suonino da sole dal fondo del lago.

Restaurata nel 2009 insieme alla chiesa, grazie ad un temporaneo abbassamento delle acque, la torre campanaria svetta e richiama numerosi turisti, escursionisti e sportivi che si avventurano nelle acque gelide del lago per praticare ice flying o kitesurf. Nei pressi del lago parte il Sentiero delle Ore, un itinerario montano lungo 17 km il cui percorso è scandito da ventiquattro tavole meditative sulla Natura. Il cammino unisce l’abbazia di Monte Maria, il monastero benedettino più alto d’Europa, ed il monastero di San Giovanni, dichiarato patrimonio UNESCO.

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I nostri consigli:

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