Pedalando sui Navigli di Leonardo da Vinci

I Navigli di Milano sono canali artificiali costruiti tra il 1179 (Naviglio Grande) ed il sedicesimo secolo (Naviglio Martesana) con lo scopo di rendere Milano accessibile dai fiumi Ticino e Adda. All’epoca erano rotte di passaggio utili al commercio ma anche per il trasporto del Marmo di Candoglia, usato per la costruzione della Cattedrale di Milano. In primavera potreste approfittare di una bella giornata di sole e riscoprire questa suggestiva ed affascinante parte di Milano. Seguiteci in questo viaggio su due ruote, indietro nel tempo.




Il Naviglio Grande





Il Naviglio Grande

Il Naviglio Grande (anticamente chiamato Tesinell o Navili de Gagian) è un canale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi di Tornavento (circa 23 chilometri a sud di Sesto Calende) e termina nella Darsena di Porta Ticinese a Milano. Secondo diversi storici, le origini del Naviglio Grande si collegano a un canale scavato da Abbiategrasso a Landriano (sul Lambro Meridionale, al confine con il territorio di Pavia) a difesa dalle incursioni dei Pavesi, alleati del Barbarossa. Da dove il canale derivasse le acque è incerto: forse dall'Olona naturale, dal Mischia oppure direttamente da un fosso derivato dal Ticino fino ad Abbiategrasso (l'ipotesi più probabile). Il Naviglio Grande è stata la prima opera del genere a essere realizzata in Europa e storicamente è il più importante dei Navigli milanesi, nonché una delle grandi infrastrutture di ingegneria che sin dall'alto Medioevo caratterizzavano, con strade, ponti e irrigazione, il territorio lombardo, consentendo lo sviluppo dei commerci, dei trasporti e dell'agricoltura.

La costruzione del Naviglio Grande cominciò nel 1179 e nel 1209 il Naviglio arrivò a Milano. Sin dal primo giorno vennero impiegati i migliori ingegneri : ancora oggi è possibile ammirare l'innovativo sistema di dighe ideato da Leonardo da Vinci alla fine del quindicesimo secolo. Era il 1482 quando Leonardo da Vinci, appena arrivato a Milano, fu reclutato da Ludovico II il Moro che gli assegnò il compito di studiare un sistema che rendesse possibile la navigazione tra il Lago di Como e Milano. All’interno del Museo dei Navigli trovi tutti i suoi schizzi del progetto, perfettamente conservati.




I Navigli

Si impiegarono solo 35 anni, dal 1439 al 1475 per costruire 90 chilometri di canali nel territorio di Milano, resi navigabili grazie all'esistenza di 25 valli, caratteristica che nessun altra città possiede. Lo sviluppo del sistema divenne man mano più complesso e quando Leonardo da Vinci cominciò a lavorare al nuovo progetto del 1482, il Martesana migliorò e cominciò ad avviare un nuovo sistema di canali che avrebbe reso la navigazione da Valtellina a Milano possibile. Da quel momento i Navigli furono caratterizzati da un continuo sviluppo, dato dalla costruzione di nuovi canali e dighe che lo resero un mezzo di comunicazione fondamentale per la città di Milano. Dalla seconda metà del diciannovesimo secolo, però, il sistema fluviale di trasporto cominciò a decadere, un po’ per la sua lentezza, un po’ a causa dell’evoluzione del più competitivo sistema ferroviario. Venne quindi progettata la sciagurata copertura di alcune parti dei canali all'interno della città, completata nel 1929. Oggi col termine Navigli, a Milano, si identificano le due parti aperte del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese e più in generale l'area tra i due canali, caratterizzata da molti locali notturni, bar e ristoranti




Il Naviglio della Martesana





L’utilità storica dei Navigli di Milano

Il sistema dei navigli ha un'origine antichissima e tutt'ora è uno degli aspetti più caratteristici ed affascinanti di Milano. Il sistema dei fossati serviva a scopo di difesa, ma anche a fornire l'acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali. I Navigli erano però anche usati per il trasporto delle derrate e delle merci. Verso la metà del Quattrocento, venne messo in opera un sistema di conche che permetteva le comunicazioni fra bacini di diverso livello. Contrariamente all'opinione comune quindi Leonardo non ha realizzato i Navigli ma è semplicemente uno dei numerosi ingegneri (il più illustre di certo") che li hanno studiati. I numerosi disegni contenuti nei codici provano come l’interesse di Leonardo per le opere idrauliche e per l’acqua non sia che un aspetto del suo metodo di osservazione e rappresentazione del paesaggio. Tra il 1506 e il 1513 Leonardo da Vinci studiò la conca del naviglio di S. Marco. Il suo progetto consisteva nell'allacciare il Naviglio Martesana alla cerchia interna dei Navigli attraverso due chiuse, a S.Marco e all'Incoronata. In questo modo si sarebbe potuta attraversare la città via acqua e collegare l'Adda al Ticino. Dell'antico sistema dei Navigli ne restano oggi visibili solo tre: il Naviglio Grande e quello Pavese, collegati dalla Darsena, e il Naviglio Martesana nel nord-est della città. Tutti gli altri Navigli vennero infatti progressivamente coperti a partire dall'Ottocento fino al colpo di grazia negli anni Trenta con la copertura totale della cerchia interna. Negli ultimi venti anni i Navigli Grande e Pavese sono diventati il cuore del divertimento notturno, mentre il Naviglio Martesana è stato valorizzato da una pista ciclabile che lo segue dal centro di Milano fino all'Adda. E' stata avviata una prima linea di navigazione turistica e sono riapparsi progetti di riaperture, seppure parziali, della rete originaria, che fanno sperare nella riscoperta di questo patrimonio unico della città di Milano.




Il Naviglio della Martesana

Nel 1457 il duca Francesco Sforza ordina la costruzione di un canale sul fronte est del Ducato, in posizione simmetrica al Naviglio Grande, per condurre a Milano le acque dell’Adda. Scavato nella roccia di ceppo lungo l’argine destro del fiume, il Naviglio della Martesana viene costruito sotto la direzione di Bertola da Novate e utlimato in soli 7 anni (1457-1463).

Dal Castello di Trezzo sull’Adda le acque derivate dal fiume raggiungevano Cassano d’Adda e, voltate verso Milano, confluivano nel Seveso che all'epoca incrementava la portata delle acque del fossato di Milano.

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I nostri consigli:

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