Tuscia Viterbese: tre itinerari per scoprirla e riscoprirla

Storia millenaria, paesaggi naturali sorprendenti, borghi antichi dalle nobili origini: le motivazioni per visitare la Tuscia Viterbese sono tante. Ecco a te tre itinerari per goderne a pieno le meraviglie.




La città di Bolsena





La via Francigena

La Via Francigena è per tutti: è l’itinerario storico che dal nord dell’Europa portava a Roma. Mettiti in cammino e segui le orme dei pellegrini che già prima dell’anno Mille scendevano lungo la penisola. Nella Tuscia Viterbese le tappe principali sono cinque. Proceno, centro agricolo dei Monti Volsini situato tra Lazio e Toscana. Il paese è noto per le sue coltivazioni di aglio rosso, per l’olio extravergine di alta qualità e per le patate dell’ Alto Viterbese IGP. Acquapendente, invece, è il secondo comune più settentrionale del Lazio. Una volta giunto raggiungi il Bosco del Sasseto, un foresta che accoglie meravigliosi alberi secolari e la Riserva Naturale di Monte Rufeno con i suoi tremila ettari di bosco. Il terzo paese dell’itinerario è S. Lorenzo Nuovo, posto in posizione panoramica sul versante settentrionale dei monti Volsini a nord del lago di Bolsena. Bolsena è una bellissima cittadina che vale assolutamente la pena visitare. Denominata "La città del miracolo eucaristico",  è un caratteristico borgo medievale. Il lago di Bolsena, quinto per dimensioni in Italia, si trova nella caldera principale del complesso vulcanico Vulsinio. L’itinerario termina, infine, con Montefiascone, terra di produzione di vini DOC e città con il più bel panorama complessivo del Lago.




Riserva Naturale del Monte Rufeno





Il sentiero dei briganti

Il sentiero dei briganti è un itinerario archeologico naturalistico dell'alta Tuscia. Cento km di percorso immerso nella natura incontaminata e selvaggia che coinvolge parte della riserva del Monte Rufeno a nord e prosegue fino a raggiungere il mare di Montalto di Castro. Per percorrerlo ci troviamo nuovamente a passare per Proceno ed Acquapendente ma anche per Onano. A pochi chilometri dal Lago di Bolsena e dalla riserva naturale, Onano è un piccolo borgo medievale con vicoli e piazzette molto suggestivi. Grotte di Castro, la tappa successiva, è un grazioso borgo dell’Alta Tuscia Viterbese, che ancora oggi mantiene un tessuto urbano ben conservato. Bellissima anche Gradoli, grazioso borgo medievale che si affaccia sul versante settentrionale del lago di Bolsena; così come Latera, uno dei luoghi più suggestivi e caratteristici dei Monti Cimini. La tappa successiva è la nota Valentano, cittadina famosa per i suoi edifici in tufo tipicamente medievali e per il vicinissimo Lago di Mezzano, nel quale nel 1971 vennero ripescati alcuni reperti dell’Età del bronzo. Le ultime quattro tappe del “Sentiero dei Briganti” sono la deliziosa Ischia di Castro, posta in un’area ricca di vigneti ed uliveti; Cellere, antico borgo nel cuore della Maremma Laziale; Farnese e Castro, da non perdere per via dell’interessante Area Archeologica.




Gradoli, Palazzo Farnese





Le grandi famiglie della Tuscia

Anche in questo caso gli itinerari si intersecano e si ricongiungono. In questo viaggio nel tempo alla scoperta delle grandi famiglie che hanno segnato la storia ed il destino della Tuscia, ci ritroviamo a ripassare per  Grotte di Castro (approfittane per visitare le Necropoli di Pianezze e di Vigna la Piazza), Gradoli ed il suo Palazzo Farnese (costruito dal Cardinale Alessandro Farnese, futuro Paolo III) e Bolsena. Avrai poi l’occasione di visitare Marta, principale porto del Lago di Bolsena e caratteristico villaggio di pescatori. Qui, oltre al discreto borgo medievale con vicoli e piazzette, troverai ad attenderti un’ottima cucina ed il vino DOC Cannaiola. Nel primo Medioevo Marta fu aspramente contesa fra Chiesa e Signorie. Venne sottomessa ai Prefetti di Vico, ai Signori di Bisenzio, ad Angelo Tartaglia, agli Orsini ed infine al Ducato di Castro, governato dai Farnese fino al loro declino nel 1649. In seguito Marta ritornò al dominio della Chiesa che lo mantenne fino all’Unità d’Italia. Altra tappa interessante di questo originale itinerario è Capodimonte, un incantevole centro turistico che sorge su di una pittoresca penisola della riva sud occidentale. La cinquecentesca imponente “Rocca” Farnese, a pianta ottagonale, è il suo monumento più importante. Fa parte del comune anche la stupenda isola Bisentina, collegata al paese da un efficiente servizio di motoscafi. La tappa successiva è Sipicciano, piccolo paese dell’alta Tuscia viterbese, a pochi km dal confine con l'Umbria; eguita da Bomarzo, dove non devi assolutamente dimenticarti di visitare il famoso “Parco dei Mostri”. Infine, visita il solitario borgo di Mugnano, una piccola frazione di Bomarzo dalle origini molto antiche che ci riportano ancora una volta agli Etruschi e poi ai Romani. Nel 1267 i Mugnani, famiglia guelfa di Orvieto cedettero il borgo agli Orsini, periodo in cui fu realizzata la torre d'avvistamento e difensiva ancora oggi visibile. Dopo circa duecento anni, Mugnano passò ai Colonna e poi ai Farnese per ritornare poi agli Orsini ed infine al Papato.

 

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I nostri consigli:

  • Cosa mettere in valigia: scarpe comode e macchina fotografica
  • Libro da leggere: Viterbo e la Tuscia. Una guida di Simona Silvestri
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Viaggio da fare: in coppia, in famiglia, da soli
  • Aforisma: "La storia è un grande presente, e mai solamente un passato." (Alain, Émile-Auguste Chartier)

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